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Pietro Bassi Neurologo


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VISITA NEUROLOGICA PER FIBROMIALGIA

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Fibromialgia: cos’è e come si manifesta

Il termine fibromialgia significa dolore nei muscoli e nelle strutture connettivali fibrose, ovvero i legamenti e i tendini. Introduce il dottor Bassi: “La fibromialgia è caratterizzata da:

  • dolore muscoloscheletrico diffuso, presente per più di 3 mesi;
  • affaticamento;
  • sonno non ristoratore;
  • difficoltà di memoria e di attenzione,
  • rigidità e disturbi dell'umore.

Il disturbo del sonno e della sua qualità è quasi la regola. È stato ipotizzato che l’alterazione dei suoi cicli, soprattutto una riduzione della fase di sonno profondo durante la quale normalmente si eleva la soglia al dolore, sia responsabile dell’ipersensibilità al dolore che caratterizza la fibromialgia.

Nelle persone che già soffrono di emicrania preesistente, la fibromialgia causa l’accentuazione di intensità e di frequenza del mal di testa che può anche diventare quotidiano”, conclude il dottor Bassi.

 

Il legame tra fibromialgia e long Covid

La pandemia Covid-19 in corso sta portando a osservare che, mentre la maggior parte delle persone si riprende dopo poche settimane, in alcuni guariti dall’infezione possono persistere o anche comparire, a distanza, sintomi cronici e complessi non solo respiratori. Tale condizione è definita long covid e una sua componente importante è il dolore.

Molti convalescenti, mesi dopo aver contratto il coronavirus, lamentano complessi sintomi neurologici, quali:

  • affaticamento;
  • cefalea costante, spesso accentuata in posizione supina;
  • insonnia;
  • malessere post-esercizio fisico;
  • problemi di memoria;
  • problemi di linguaggio e disfunzione cognitiva;
  • dolori muscolari e neuropatici.

La diagnosi

“La fibromialgia è descritta come forma generalizzata non infiammatoria a origine incerta. Anche per questo la diagnosi e le caratteristiche cliniche della fibromialgia sono state a lungo controverse - sottolinea il neurologo -.

ll primo passo per la diagnosi, trattandosi di una patologia con una predominante componente di dolore neuropatico, è rivolgersi allo specialista neurologo per una prima valutazione, alla quale, se necessario, potranno seguire eventuali esami di approfondimento.

La diagnosi è principalmente basata sull'anamnesi e sul riscontro di zone muscolari dolenti. È importante, inoltre, escludere segni di alterazioni ematiche, reumatologiche, muscolari, neurologiche, psicologiche e alterazioni radiologiche. Per farlo, il neurologo si può avvalere:

  • di esami ematochimici e radiologici;
  • della consulenza psicologica o reumatologica”.

La terapia

Una volta riconosciuta la presenza di fibromialgia, il percorso di cura non è breve e richiede impegno per avere significativi miglioramenti. “Al momento la terapia del dolore, della cefalea cronica e degli altri sintomi fibromialgici è basata su farmaci per:

  • il dolore neuropatico;
  • l’emicrania severa;
  • i disturbi del sonno.

In particolare, esistono medicinali specifici contro il dolore neuropatico, altri contro la contrattura muscolare, ma il gold standard è rappresentato da alcuni antidepressivi che hanno anche una valenza antidolorifica. È importante infatti non sottovalutare anche la componente psicosomatica della malattia, sulla quale stress psicofisico e ansia possono incidere negativamente, peggiorando i sintomi”.